martedì 27 agosto 2013

Uomini e no

Non mi capacito del fatto che, in nome di condivisibili campagne di uguaglianza dei diritti dei vari sessi, si prendano cantonate immani in campo linguistico. Spesso si parla dell'uso della parola “uomo” in termini insensati, supponendo che il suo vero significato sia “maschio”, come quando si chiede di dire “caccia all'individuo” anziché “caccia all'uomo” o «invece di “L'uomo della preistoria...” si dica “L'uomo e la donna della preistoria...”» (qui).
Da che esiste la lingua italiana, la parola “uomo”, e prima di essa “homo” in latino, significa “essere umano”, “individuo”, “persona”. Quando per esempio Dante vuole parlare specificamente di esseri umani piccoli, femmine e maschi, parla «d'infanti, di femmine e di viri», non “e di uomini”, mentre nella stragrande maggioranza dei casi usa “uomo” (o “omo”) nel «valore più comune e generico di “animale ragionevole e parlante”» (Enciclopedia Dantesca, corsivo mio).
Quindi non è che usando “uomo” per parlare di esseri umani di entrambi i sessi si cerchi di maschilizzare le donne, di imporre uno standard maschile a tutti. Al contrario: nel corso della storia dell'italiano moderno c'è stata una deriva verso un uso specificamente maschile della parola “uomo”, e la cosa interessante, semmai, potrebbe consistere nel riappropriare la parola “uomo” al suo uso universale originario.
Sospetto che c'entri un obliquo influsso di analoghe battaglie anglofone (su cui, pure, si può discutere), in cui in effetti man ha un significato un po' più specificamente maschile e più netta è la contrapposizione con la woman, che è etimologicamente la wīfmann, la “moglie dell'uomo” (e allora lì la vera lotta al sessismo imporrebbe di non usare più “woman” per dire “donna”...).

4 commenti:

  1. Cantonate immani: sintesi perfetta!

    Mi sembra che tutti questi esperti facciano un po' di confusione tra genere grammaticale e genere naturale, che non sempre coincidono, e comunque se fossero coerenti dovrebbero cominciare a scagliarsi anche contro persona, che femminilizza gli uomini. ;-)

    Ogni volta che qualcuno cerca di coinvolgermi in discussioni sulla necessità del femminile per tutte le professioni, mi piace fare un esempio dall'inglese, visto che ci piace tanto scimmiottarlo: actress, soprattutto nei media, sta scomparendo a favore di actor anche per le donne.

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    1. Giusto, Licia, grazie! E non contiamo gli uomini che hanno fatto la guardia, la spia, la sentinella, la vedetta...

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  2. E poi basta con il dare del lei: per evitare discriminazioni o si ritorna al voi oppure si deve cominciare a dare del lui. ;-)

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  3. Io ne avevo parlato qui (in maniera simile, anche se non altrettanto argomentata):
    http://casipaologici.wordpress.com/2011/06/23/la-crusca-e-il-crusco/

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